Categoria: Narrazioni Pagina 1 di 2

Cellophane. Da qui, non si vede più il mare

Articolo in evidenza

Pubblichiamo con piacere un contributo di Michele Sgobio – che ringraziamo – su Montemesola, un piccolo comune poco distante da Taranto. Qui l’agricoltura intensiva ha sconvolto il paesaggio, le politiche neoliberiste hanno privatizzato tutto. Un microcosmo in grado di fare luce sull’Italia contemporanea.


Il sindaco spuntato. Taranto a passi rapidi verso l’equivoco elettorale

Articolo in evidenza

Enormi cartelloni elettorali posizionati con largo anticipo nei punti strategici della città da candidati particolarmente ricchi. Furgoncini, auto e scooter carichi di manifesti e colla in perpetuo moto notturno. Santini sulle auto, nelle cassette della posta, nella spazzatura, abbandonati per terra. 

Taranto e i suoi abitanti viaggiano spediti incontro alle prossime elezioni amministrative. Nel corso del 2022, probabilmente entro giugno, si rinnoverà il consiglio comunale e sarà eletto il/la prossimo/a sindaco/a. Nonostante la data non sia stata ancora individuata, da alcuni mesi – per lo meno da quando la città è commissariata – si respirano i prodromi dell’atmosfera elettorale.

Calcio e potere ai piedi delle ciminiere

Articolo in evidenza

Premessa. Tra le tante visioni che popoleranno il nostro immaginario nel dopo pandemia, una sicuramente appartiene al calcio e allo sport in generale: gli spalti vuoti mentre lo spettacolo continua. I seggiolini vuoti degli stadi e dei palazzetti sembrano provenire dal più tetro dei romanzi distopici dove, in un mondo dove imperversa la morte, il circ(uit)o del calcio procede spedito nel più classico the show must go on.

Ricordo di Franco Cassano: proseguire il pensiero meridiano

Articolo in evidenza

«È una civiltà che scompare, e su di essa non c’è da piangere,

ma bisogna trarre, chi ci è nato, il maggior numero di memorie»

Corrado Alvaro

Se si vuole ricominciare a pensare il sud sono necessarie alcune operazioni preliminari. In primo luogo occorre smettere di vedere le sue patologie solo come la conseguenza di un difetto di modernità. Bisogna rovesciare l’ottica e iniziare a pensare che probabilmente nel Sud d’Italia la modernità non è estranea alle patologie di cui ancora oggi molti credono che essa sia la cura. Per iniziare a pensare il sud è in altri termini necessario prendere in considerazione anche l’ipotesi che normalmente si scarta a priori: la modernizzazione del sud è una modernizzazione imperfetta o insufficiente o non è piuttosto l’unica modernizzazione possibile, la modernizzazione reale?

Fuochi nella notte: sparano al cielo dei potenti

Articolo in evidenza

Partiamo da un presupposto necessario: la notte di capodanno è un momento topico. Non c’è niente di speciale, è come i compleanni: la domanda retorica che i più simpatici sfornano in queste occasioni è “come ti senti con un anno in più?” ci riporta a quella che è la reale dimensione delle feste: il tempo è una convenzione che in alcuni casi viene sospesa.

Manifesto per il partito del Kane Max

Articolo in evidenza

Un cane si aggira per il borgo di Taranto: il Kane Max. Tutte le potenze della vecchia Taranto si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe per salvare il nostro randagio: il papa e lo zar, Metternich e Melucci, radicali francesi e poliziotti tedeschi, il vicesindaco e gli assessori.

Appunti da un giro in città vecchia (+ aggiornamento)

Di Enrico Mariani e Francesco Mazzanti

Abbiamo scritto questo testo due anni e qualche mese fa, dopo essere stati ospiti dei nostri amici e compagni di Taranto. Secondo i puntapennisti non è invecchiato male e ci hanno chiesto se per noi fosse il caso di pubblicarlo sul blog. Ci sembra però necessario un corsivo che lo introduca e contestualizzi.

Il Giro d’Italia e il racconto di Taranto: tra stereotipi e rimozioni

Il 9 ottobre il Giro d’Italia è transitato per Taranto, nell’ambito della settima tappa partita da Matera e arrivata a Brindisi. Le immagini sono state trasmesse in diretta su Rai 2. Durante il breve passaggio, durato circa quindici minuti, i telecronisti hanno parlato della città, della sua storia e commentato le immagini trasmesse. Quale immaginario sulla città è stato veicolato? Abbiamo riascoltato la registrazione, disponibile su Raiplay: ecco alcuni appunti…

Poema della fame (epilogo)

di Fabrizio Bajec

©Photonews

Nell’autunno del 2018 il movimento dei gilet gialli, dopo aver occupato le rotatorie di varie zone della Francia, sale a Parigi e invade gli Champs Elysées senza deporre alcuna dichiarazione in prefettura. A ogni sabato corrisponde un atto, un’azione di massa come non se ne vedevano dagli anni sessanta del secolo scorso. Nel mirino non c’è l’aumento del prezzo della benzina, ma una più vasta richiesta di giustizia sociale. I primi “atti” danno luogo a pesanti scontri con le forze dell’ordine, scempi cospicui del mobilio urbano nei quartieri più turistici e abitati dalla frangia più ricca della popolazione parigina. Il più bel viale del mondo è coperto di cenere.

Taranto è una città speciale?

Taranto è una città speciale? È una domanda che ci siamo posti spesso. La tentazione di rispondere positivamente è forte. Da un lato un passato mitico, una storia antica e gloriosa, dall’altro un presente segnato da un inquinamento senza paragoni. È piuttosto facile che chi nasce o sia cresciuto a Taranto descriva la propria città come irrimediabilmente speciale. Quali sono i caratteri di questa specialità? Che effetti produce il richiamo costante alla differenza tra Taranto e le città normali?

Pagina 1 di 2

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén